Integrazione servizi socio-sanitari, case della salute sul territorio, potere di controllo del sindaco sulla sanità
- IL SINDACO RESPONSABILE DELLA INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA. Gli assistenti sociali sono parte integrata della equipe multidisciplinare che lavora nelle case della salute/assistenza domiciliare integrata, aiutando i sanitari nella gestione sociale dei pazienti e nella gestione del flusso dei pazienti dal territorio all’ospedale e dall’ospedale al territorio.
- LA NUOVA SANITÀ DEL TERRITORIO. Case della salute/assistenza domiciliare, né troppo grandi, ma nemmeno troppo piccole. Vigile collaborazione con il Governo e Regione Lombardia per definire:
- Quante case della salute per abitante e dove realizzarle, privilegiando la ristrutturazione di luoghi sanitari già esistenti, più rapida e meno costosa.
- Quali sono le figure professionali necessarie: medici di medicina generale, infermieri, personale amministrativo, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali.
- CURE GIUSTE AL MOMENTO GIUSTO, NEL POSTO GIUSTO. Vigile collaborazione con Regione Lombardia per Ridurre gli accessi non motivati in pronto soccorso, creando percorsi alternativi per le prestazioni non urgenti. I numeri telefonici 116 e 117 sono i numeri europei per accedere ai servizi sanitari non urgenti e di continuità assistenziale.Dopo un triage telefonico invece dell’ambulanza i pazienti vengono diretti verso Unità complesse di cure primarie e case della salute per ricevere subito assistenza.
- ACCORPAMENTO DI REPARTI E NON DI OSPEDALI. Gli Ospedali san Carlo e san Paolo restano dove sono.
- No a Ospedale unico
- Sì ad accorpamento dei reparti, invece di mantenere reparti medio piccoli a doppione. Invece di 2 ostetricie, 2 ginecologie e 2 punti nascita, una grande ginecologia da una parte ed un grande dipartimento di ostetricia e neonatologia dall’altra.
- Sì a trasferimenti di reparti con una logica basata sui bisogni del paziente. Se il san Paolo ha tutti i reparti del capo e del collo, la neurochirurgia non può essere al san Carlo.
- POTERE DI CONTROLLO SULLA SANITÀ. i sindaci non sono tenuti ad essere esperti in sanità, compito di regione, ma sono i sindaci a ricevere lamentele, segnalazioni e disservizi della sanità regionale. I sindaci lombardi devono nominare il consiglio di amministrazione della Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario, sottraendo tale nomina a Regione, in modo che l’agenzia diventi un organo di controllo davvero terzo ed indipendente.